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Viva la muerte

 
 
 

Regista

Fernando Arrabal  
  Nazionalitā Francia Tunisia  
  Genere Drammatico  
  Anno di produzione 1971  
         
 

Recensione

   
 

Finita la guerra civile, il piccolo spagnolo Fando, malato di tbc, vive con la madre e la zia.
Scopre che suo padre anarchico era stato arrestato dai franchisti su denuncia della moglie e aveva tentato di suicidarsi.
Operato ai polmoni, apprende da un'amica che il padre č vivo e, da lei accompagnato, lo raggiunge.
1° film dello scrittore e commediografo Arrabal, emigrato in Francia nel 1955.
Autobiografico, pervaso da un'angoscia personale che si mescola con un'aspra critica sociopolitica, baroccamente surrealista e onirico (il funerale di Lorca seguito da una folla di ragazzi di strada nudi), di un lirismo acceso e talvolta atroce.
Omaggi a Jean Vigo, elogi da Buņuel, guai con la censura.
I disegni dei titoli di testa sono di Roland Topor.
Distribuito in DVD (Rarovideo) con interviste all'autore e al saggista Marco Dotti.

 
 
 
Recensione tratta da Il Morandini 2009
Dizionario dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini
Zanichelli editore
Destinatari

Argomento

Carcere - Riformatorio
Genitori
Malattia
Politica

Anno di ambientazione

1940

     
Sesso ed etā dei protagonisti

maschio adolescente

     
Presente in archivio

Si

   

 

 
     
     

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