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Zona di guerra

 
 
 

Regista

Tim Roth  
  Nazionalità Gran Bretagna  
  Genere Drammatico  
  Anno di produzione 1998  
         
 

Recensione

   
 

In una casa isolata del North Devon, sulla costa inglese che si affaccia sulla Manica, vive da poco una famiglia londinese: padre, madre e due figli, la diciottenne Jessie e il quindicenne Tom.
Assorta nelle cure per la neonata che ha appena messa al mondo, la madre (Swinton) non si accorge – o non vuole vedere? – che il marito (Winstone) abusa della figlia consenziente con dolorosa perversione.
Lo sa Tom che nel romanzo (1986), sceneggiato dallo stesso autore Alexander Stuart, è la voce narrante e il testimone dallo sguardo implacabile e morboso.
Il memorabile esordio nella regia dell'attore inglese Roth è all'insegna di uno scavo nell'inconscio di cui il nero mare burrascoso e i tetri, selvaggi paesaggi costieri (nel bel Panavision di Seamus McGarney) sono gli invernali emblemi.
Scrittura di incandescente concisione, è un film molto fisico dove nessuno è innocente.
Non c'è denuncia né indignazione. Persino il giudizio etico appare sospeso.
Rimane la compassione per i personaggi i cui interpreti, più che recitare, sono strumenti guidati dalla regia.
Anche la musica di Simon Boswell, prevalentemente pianistica, non surroga né ingombra: suggerisce.

 
 
 
Recensione tratta da Il Morandini 2009
Dizionario dei film di Laura, Luisa e Morando Morandini
Zanichelli editore
Destinatari

E. Dai 18 in su

Argomento

Abusi - Maltrattamenti
Incesto
Padre
Violenza sessuale

Anno di ambientazione

1986

     
Sesso ed età dei protagonisti

femmina 18 anni

     
Presente in archivio

Si

   

 

 
     
     

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