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Mi sono perso il Natale

 
 
 

Regista

Paul Feig  
  Nazionalità Usa  
  Genere Commedia  
  Anno di produzione 2006  
         
 

Recensione

   
 

Sorpresi da una tempesta di neve la vigilia di Natale, il quattordicenne Spencer e la sorellina Katherine restano bloccati in aeroporto a Chicago mentre sono in viaggio per andare a trovare il padre.
Rinchiuso nella saletta riservata ai minori non accompagnati, in maggioranza figli di divorziati provenienti da ogni parte degli Stati Uniti, Spencer capisce in fretta che sarebbe più al sicuro in una gabbia di fiere e decide di conquistare la libertà fuggendo con altri quattro compagni di ventura.
È questa la squadra del film Mi Sono Perso il Natale (originalmente "Unaccompanied Minors"): oltre a "testa di rapa" Spencer (Dyllan Christopher), la ricca e viziata Grace, quel maschiaccio di Donna, Charlie il secchione ballerino e Timothy Wellington detto "Beef", oltremodo paffuto ragazzino che non si separa mai dal suo eroe in miniatura, Acquaman.
L'avventura parte a rilento ma poi prende lo scivolo, anche letteralmente, quando i piccoli eroi viaggiano sul trasporto bagagli per sfuggire all'irascibile responsabile dell'aeroporto Oliver Porter (Lewis Black) o quando si lanciano in canoa a folle velocità lungo i fianchi innevati di una collina per raggiungere la piccola Katherine, alloggiata in un albergo confinante.
Ispirata a un racconto di Susan Burton, "In the Event of an Emergency, Put your Sister in a Upright Position", la sceneggiatura di Mi sono perso il Natale ha trovato il suo realizzatore ideale in Paul Feig, già rodato nel racconto di storie di adolescenti grazie all'esperienza nella serie tv "Freaks and Geeks".
Non ci si aspettino vere scorrettezze o babbi bastardi, nelle intenzioni degli autori c'era una commedia quasi d'altri tempi, che puntasse su capitomboli in stile slapstick e arrivasse al trionfo dei buoni sentimenti.
Tuttavia la contemporaneità s'insinua nelle pieghe del testo: se una volta i bambini aiutavano gli adulti in difficoltà economiche, oggi li soccorrono nelle difficoltà esistenziali. Alle Madri iper-apprensive, ai padri fissati con l'ecologia a tutti i costi, ai grandi sempre e comunque divisi fra loro, la compagnia dei piccoli risponde con la forza dell'unione.
Costruito secondo le regole della commedia classica, lontano dall'idea di sovvertirle o arricchirle di nuovi contributi, il film ha il pregio di esorcizzare nel gioco della finzione un luogo quale il terminal aeroportuale, recentemente trasformatosi in fonte di paure dirette e indotte, da cui nemmeno i bambini sono immuni.

 
 
  Recensione tratta da My Movies
Destinatari

Argomento

Abbandono
Amicizia
Gioco
Separazione - Divorzio

Anno di ambientazione

2006

     
Sesso ed età dei protagonisti

maschio femmina da 10 a 14 anni

     
Presente in archivio

Si

   

 

 
     
     

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